Ogni anno nel mondo vengono prodotte dalle 20 alle 50 mln di tonnellate di rifiuti elettronici (e-waste), una proporzione destinata a crescere esponenzialmente del 33% nel 2017. Quasi il 90% di questi rifiuti non viene riciclato finendo per la gran parte in inceneritori, nonostante molti dei componenti siano ancora perfettamente funzionanti, e rilasciando nell’aria particelle estremamente tossiche. Basti pensare che l’e-waste rappresenta solo il 2% dei rifiuti americani, ma corrisponde al 70% dei rifiuti tossici, rifiuti capaci di causare gravi danni al sistema nervoso, al sangue e i reni. Come se non bastasse, secondo l’EPA, questo tipo di rifiuti è caratterizzato dal più alto tasso di crescita.
Riciclare un milione di portatili può risparmiare lo stesso quantitativo di energia necessaria ad alimentare 3.657 case americane in un anno. Riciclare un milione di cellulari equivale a risparmiare 16 tonnellate di rame, 350kg di argento, 34 d’oro e 15 di palladio. Produrre un solo nuovo computer invece comporta l’utilizzo di 244kg di carburanti fossili, 21 di agenti chimici, e 1,5 tonnellate di acqua.
A tutto ciò si aggiunge inoltre un ulteriore grave problema. Un gran numero di rifiuti etichettati come “e-waste” in realtà non lo sono. Si tratta infatti di intere piattaforme ancora perfettamente funzionanti in cui un solo componente danneggiato compromette l’intero sistema. Questi componenti spesso non sono per niente convenienti da sostituire, non vengono prodotti separatamente, sono adatti ad un solo tipo di piattaforma e divengono obsoleti dopo qualche anno. Questo fa si che anche se portassimo il riciclo di rifiuti elettronici al 100% ci sarebbe comunque uno spreco enorme di apparecchiature o componenti ancora utilizzabili prima di essere riciclati.
Ecco che tutto questo può però essere evitato, non da un azienda, non da un prodotto ma da un semplice concept, un’idea, una visione che sta iniziando a cambiare volto alla tecnologia moderna e alla sua produzione, valorizzando le potenzialità del pensiero modulare.
Phonebloks per esempio è un idea embrionale animata e postata su video da un gruppo di ragazzi che in una sola notte ha raggiunto più di un milione di utenti e ora conta quasi 400mln di visualizzazioni. Un’impresa che ha attirato l’attenzione di grandi industrie tecnologiche, in particolare Google che con il suo Progetto Ara sta già lavorando alla creazione di un cellulare fondato sul pensiero modulare. Anche Sennheiser sta già lavorando alla creazione di prodotti audio fondati sullo stesso principio. Ma che si intende per pensiero modulare?
La psicologia contemporanea contraddice la raffigurazione tradizionale dei processi mentali concependo la nostra mente non più come strutturata sulla base di processi trasversali che entrano in gioco simultaneamente e parallelamente in tutti i comportamenti dell’individuo ma su di un sistema di moduli mentali distinti e separato verticalmente, ciascuno con una sua funzione specifica. Ora proviamo a rapportare questo esempio astratto alla realtà.
Immaginate che quando un solo componente delle vostre apparecchiature elettroniche si rompe non ci sia più bisogno di sbarazzarsi dell’intero apparecchio, ma che ognuno dei componenti abbia una propria identità, sia costruito a blocchi separati, blocchi che possono interagire su diverse apparecchiature da cellulari a portatili e possono essere scambiati e sostituiti in meno di un secondo e da chiunque. Ciò renderebbe le apparecchiature elettroniche oltreché più sostenibili anche personalizzabili e open source. In questo video potrete comprendere meglio le potenzialità di una tale rivoluzione tecnologica e ambientale.
Phonebloks è solo uno tra i primi passi di un cambiamento epocale che molti di noi ancora faticano non solo a comprendere ma anche immaginare. Un cambiamento che può fare in modo che un pugno di ragazzi senza capitali ma con un idea, partendo da un semplice video animato su youtube, riescano ad attirare l’interesse globale e scatenare un processo virtuoso a beneficio della società e dell’intero pianeta.
Visualizza la mappa dell’e-waste nel mondo.
GLA
ProPositivo
“Diffondiamo idee, non problemi”