Nella stagione dei sequestri le mura dei supermercati Vinci a Macomer sono diventate iconiche per una frase che nessun abitante della città dimentica. “Spezziamo le catene,” diceva la scritta. Era il 1995: dopo 310 giorni in mano ai rapitori, Giuseppe Vinci veniva rilasciato e poteva tornare a casa dalla sua famiglia. Adesso quello stesso muro, dopo un paio di settimane di lavori nell’ambito del Festival della Resilienza, trova un nuova vita, raccontando un secolo di storia del Macomer calcio.
“Per un evento così importante non potevamo non osare,” ha detto Gian Luca Atzori, presidente dell’APS ProPositivo, organizzazione fondatrice del Festival della Resilienza. “Insieme alla società calcistica, abbiamo deciso di realizzare l’opera più grande mai creata dalla nostra associazione. Andrà a ricordare la storia, i momenti e i personaggi più importanti.”
L’artista macomerese Valentina Vinci ha guidato il grande intervento, dando la possibilità a chiunque, dai bambini agli anziani (con o senza esperienza) di poter partecipare. E a contribuire all’opera sono arrivate a Macomer anche due artiste straniere: Mafalda Gonçalves dal Portogallo e Agus Rúcula dall’Argentina.
“Il murale giallorosso festeggia i primi cento anni di storia del Macomer calcio,” ha detto Francesco Marongiu, Presidente della società. “Si tratta di un tributo a tutte quelle persone che in questo secolo di storia sportiva con il loro impegno hanno reso gloriosa la storia della squadra, ricca di successi sportivi e di storie memorabili. Ci piace averlo realizzato con il Festival della Resilienza, le associazioni giovanili e il Polo Culturale di Macomer. Questo connubio racconta la capacità del Macomer calcio di essere aperto alle altre realtà della città che operano per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità”.
Oltre a questo tante le iniziative che hanno animato l’estate del centro Sardegna con il Festival della Resilienza 2023.
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