“Dire, Fare, Partecipare”. Il bilancio socio-partecipativo.

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Si tratta di un interessante iniziativa del comune di Capannori (LU), un comune toscano che conta 45.056 abitanti. È un percorso di coinvolgimento popolare ideato dal Comune e finanziato dall’Autorità Regionale per la Partecipazione. In un periodo in cui l’affluenza alle urne cala costantemente, la giunta Del Ghingaro si fa promotrice di un iniziativa che tenta di ricucire lo strappo tra cittadini e istituzioni, sfruttando gli strumenti offerti dal bilancio socio-partecipativo. Il bilancio socio-partecipativo è un utile strumento di partecipazione attiva ancora poco comune e nasce dalla combinazione del bilancio sociale (il documento con il quale il comune informa i cittadini sulle attività svolte durante l’anno) e il bilancio partecipativo (la possibilità che i cittadini possano decidere in che modo sfruttare una parte delle risorse del comune per la realizzazione di opere pubbliche). Il bilancio socio-partecipativo ci permette inoltre di:

a) conoscere e valutare le attività realizzate e i servizi erogati dal Comune;
b) indirizzare la gestione del Comune attraverso la richiesta di nuovi servizi;
c) progettare e scegliere opere pubbliche da realizzare sul territorio comunale nel 2014.

Attraverso il supporto degli uffici comunali e del comitato di garanzia, tramite sorteggio e interviste telefoniche, viene scelto un campione di 90 capannoresi, tra cui 5 stranieri e 5 portatori di handicap. Questo gruppo parteciperà alla progettazione, discussione e valutazione delle opere. Il campione verrà poi diviso in 4 gruppi e ognuno di essi affronterà diversi progetti, grazie anche all’ausilio di esperti e la formazione di laboratori di progettazione partecipata. In seguito ai cittadini non resterà che votare i migliori progetti durante la “settimana del voto”, recandosi al seggio o semplicemente via internet.

Questo strumento non è da confondere con i più comuni concorsi di idee o gare d’appalto. Il comune infatti non si rivolge a dei professionisti al quale chiede di fornire dei progetti per poi decidere autonomamente quali realizzare. In “Dire, fare e partecipare” invece è il comune a coinvolgere direttamente la popolazione per progettare e votare le migliori idee, e solo in seguito ci si affianca all’ausilio di esperti.  Un iniziativa semplice, replicabile ed efficace. Comuni virtuosi come Capannori sono quelli che riescono a dimostrare il vero potere del locale, a dare un esempio concreto, sfatando quel mito di impotenza di fronte alle leggi del “sistema”.

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