Uno delle maggiori attrazioni del Parco Ariel Sharon a est di Tel Aviv \u00e8 senza dubbio il parco Hiriya: da discarica di rifiuti, Hiriya \u00e8 stata trasformata in un magnifico parco che segna una delle pi\u00f9 significative iniziative mondiali \u201ceco-friendly\u201d.\u00a0Il sito di Hiriya \u00a0ha ricevuto rifiuti e lavorato come discarica dal 1952 al 1999. Durante questo tempo si \u00e8 formata una montagna che ha raggiunto le dimensioni di 450 mila mq ed un altezza di 60 metri. Fino al 1998 aveva ricevuto 3,000 tonnellate di rifiuti al giorno, ma nel successivo anno qualcosa \u00e8 cambiato: il Ministero dell’Ambiente ha preso la decisione di operare la riconversione della montagna da discarica a “stazione di trasferimento”.<\/p>\n

CAMBIAMENTO<\/strong><\/p>\n

Nel 2001 la “Dan Municipal Sanitation Association” ha iniziato il processo di riabilitazione della montagna Hiriya, con l’intenzione di convertire la discarica in un parco verde che potesse guidare il cambiamento ambientale in tutto il mondo. In una competizione internazionale di progettazione architettonica per selezionare i professionisti che potessero dare un nuovo volto alla alla montagna attraverso la sua riconversione \u00e8 stato scelto il Prof. Peter Latz. La riabilitazione della montagna \u00e8 stato solo il primo passo per la costruzione dell'”Ariel Sharon Park”, il pi\u00f9 grande polmone verde dell’area metropolitana di Dan.<\/p>\n

IL PROGETTO<\/strong><\/p>\n

La vista della citt\u00e0 di Tel Aviv e del mare poco lontano dalla cima della montagna \u00e8 mozzafiato. Il parco di Hiriya \u00e8 uno dei pi\u00f9 grandi nel suo genere in tutto il mondo. I suoi sistemi di riabilitazione sono una leccornia per gli “eco-sostenitori”:<\/p>\n

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• I rifiuti accumulati sono sfruttati per produrre bio-gas che crea parte dell’elettricit\u00e0 necessaria alla citt\u00e0, riciclando al contempo vetro e metallo. La produzione di gas, venduto ad una fabbrica tessile limitrofa, serve a raccogliere ulteriori fondi per la ricostruzione del sito che in grossa parte viene finanziato da fondi governativi.<\/li>\n
• Il giardino del centro visitatori non accoglie piante ordinarie. La bellezza delle piante acquatiche come le ninfee ed i Papyrus si associa all’utilit\u00e0: coltivate in una speciale acqua-umida creano un sistema di trattamento delle acque reflue sfruttando i batteri che crescono sulle radici di piante stesse. I micro-organismi eliminano le tossine contenute nell’acqua reflua municipale ed in quella proveniente dallo stesso tumulo. Questo processo purifica l’acqua e la rende utilizzabile per l’irrigazione.<\/li>\n
• Al centro visitatori ogni cosa \u00e8 riciclata: mobilio ed accessori sono realizzati da pneumatici, lattine e bottiglie usate per un gigante soffitto colorato. Anche le cucine ed i bagni dei dipendenti sono un tesoro di oggetti dec\u00f2r. Nei vari seminari e workshop organizzati in questo centro gli esperti insegnano ai cittadini interessati come riciclare rifiuti e rispettare l’ambiente.<\/li>\n<\/ul>\n

  LAVORI FUTURI<\/strong><\/p>\n

  Si prevede che il parco verde di Tel Aviv sar\u00e0 terminato nel 2020; misurer\u00e0 2,000 acri e sar\u00e0 il parco urbano pi\u00f9 grande al mondo. Le varie zone: piste ciclabili, zoo e aree pic-nic saranno collegate tra loro nel 2015.
  \nProgetti futuri sono un’oasi ed uno stagno da installare ai piedi del tumulo della ex discarica e la realizzazione di sculture che siano emblema del processo di cambiamento di quel luogo e della pratica del riciclo, nonch\u00e9 monito costante per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente.<\/p>\n

  MV<\/p>\n

  GUARDA IL VIDEO DEL PROGETTO: A Mountain of Change<\/a><\/p>\n

  Fonte: architetturasostenibile.it<\/a><\/p>\n

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