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{"id":242,"date":"2013-07-03T20:21:17","date_gmt":"2013-07-03T20:21:17","guid":{"rendered":"http:\/\/www.propositivo.eu\/?p=242"},"modified":"2015-04-08T14:55:30","modified_gmt":"2015-04-08T14:55:30","slug":"made-in-carcere-da-condanna-a-rieducazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.propositivo.eu\/made-in-carcere-da-condanna-a-rieducazione","title":{"rendered":"Made in carcere – da condanna a rieducazione, da problema a risorsa"},"content":{"rendered":"

“La liberazione non \u00e8 la libert\u00e0; si esce dal carcere, ma non dalla condanna”.<\/p>\n

Cos\u00ec scriveva Victor Hugo ne “I Miserabili”. A quasi due secoli di distanza le carceri non hanno ancora perso la loro funzione di “garanti delle colpe”, di vendicatori camuffati da giustizieri che ricercano nella sofferenza personale il pagamento di una equa pena.<\/p>\n

<\/div>Il colpevole \u00e8 gi\u00e0 macchiato dal peso della colpa, il carcere la tatua sul suo corpo, la rende indelebile.\u00a0Il compito del carcere tuttavia non dovrebbe essere quello di rendere indelebile una colpa, ma di farla scontare; non quello di punire e intimorire la coscienza, ma di rieducarla. In un clima di profondo disfattismo politico sembra che un simile rinnovamento culturale paia un utopia. Per questo vorrei porre sotto l’attenzione di tutti i fatti di politica che funzionano, quelli realmente ProPositivi. Arriva dalle piccole e medie amministrazioni, dalle associazioni socio-culturali, dai comuni virtuosi, e ora \u00e8 giunto fino a Milano. Non solo progetti di rieducazione e reinserimento, ma anche di sensibilizzazione sociale oltre ad essere vere e proprie opportunit\u00e0 economiche per l’intero paese.<\/p>\n

Niente Made in China, a Milano nasce il “Made in Carcere”.<\/a><\/p>\n

La fabbrica del cioccolato in carcere finanziata da ex calciatori, Busto Arsizio.<\/a><\/p>\n

Il connubio Pane e Carcere.\u00a0<\/a>
\n“Carcere Mammagialla di Viterbo: nel 2008 20 detenuti hanno conseguito una qualifica professionale grazie ad un corso di 250 ore, finanziato dalla Regione Lazio, gestito da Enaip Lazio. Il progetto coinvolge il Prap e 13 carceri laziali con 16 moduli di formazione professionale, 12 di alfabetizzazione informatica, 10 moduli per il consolidamento di competenze trasversali, 11 percorsi di orientamento e 50 tirocini di orientamento all\u2019interno e\/o all\u2019esterno del carcere. Il corso per Operatore addetto alle produzioni di Pasticceria \u00e8 stato tenuto da due artigiani di Viterbo \u2013 Maurizio Deci ed Ermes Lombardelli, titolari in citt\u00e0 della pasticceria \u2018Lombardelli\u2019 \u2013 con l\u2019obiettivo di creare, a medio termine, un marchio e la produzione di una linea di biscotteria secca di qualit\u00e0 con utilizzo di prodotti biologici e promozione di dolci tipici.”<\/p>\n

La rieducazione in carcere passa dal disegno:\u00a0<\/a>
\n“Recuperare i condannati attraverso un foglio bianco: la pittrice Viktorija Lomasko insegna la sua arte ai giovanissimi in riformatorio”<\/p>\n

Giustizia.it<\/a>: La vetrina online di prodotti dal carcere.
\nArticoli enogastronomici e di qualit\u00e0 artigianale e territoriale. L\u2019iniziativa ha interessato finora 36 istituti penitenziari, divisi in 27 case circondariali e 9 case di reclusione e l’ospedale psichiatrico giudiziale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Tutti i nomi dei prodotti nella vetrina virtuale richiamano in qualche modo la condizione di reclusi nella quale si trovano questi speciali lavoratori. Pertanto si va dai vini “Il fuggiasco”, “Valelapena”, “Il Recluso Bianco”, “Sette Mandate” o “Fresco di galera” alla Borsa “Rebibbia fashion” o le praline “Dolci libert\u00e0”, dal formaggio “Galeghiotto” alle cartelle “Ora d’Aria”.<\/p>\n

Sprigioniamoci: Economia Carceraria.<\/a>
\nPortale di associazioni e cooperative interessate in questi
progetti<\/a>.<\/p>\n

Chiavi, sbarre e cucito in un cd i suoni del carcere.<\/a>
\nUn gruppo di artisti da New York nei laboratori del penitenziario di Lecce, dove le detenute confezionano borse e accessori. I rumori, mixati e campionati, sono diventati musica da incidere e vendere per finanziare i progetti di recupero.<\/p>\n

Note in carcere<\/a>
\nVLP Sound – Vale La Pena Sound – Musica a San Vittore \u00e8 uno spazio di produzione musicale permanente, nato nel 2005 all’interno del carcere di San Vittore. Anche quest’anno, per Natale, \u00e8 stato realizzato “Break it Down”.<\/p>\n

Made in Carcere<\/a>
\nMade in Carcere\u00a0nasce nel 2007, grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro.\u00a0\u00a0Si producono manufatti “diversa(mente) utili”: borse, accessori, originali e tutti colorati.\u00a0Sono prodotti “utili e futili”, confezionati da donne ai margini della societ\u00e0: 20 detenute, alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella societ\u00e0 lavorativa e civile.Lo scopo principale di Made in Carcere \u00e8 diffondere la filosofia della “seconda opportunit\u00e0” per le detenute e della “doppia vita” per i tessuti.\u00a0Un messaggio di speranza, di concretezza e solidariet\u00e0, ma anche di libert\u00e0 e rispetto per l’ambiente.\u00a0Ironia, semplicit\u00e0 e creativit\u00e0 sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti Made in Carcere.\u00a0Sono manufatti che nascono dall’utilizzo di materiali e tessuti esclusivamente di scarto, provenienti da aziende italiane che credono in noi e particolarmente sensibili alle tematiche sociali ed ambientali.<\/p>\n

“La detenzione qui non \u00e8 concepita soltanto come pena, ma anche come processo di rieducazione e riabilitazione psico-fisica della persona. Esprimere assiduamente la propria creativit\u00e0 fa s\u00ec che la parte malsana dell’essere umano indietreggi, si allontani, lasciando libero spazio di possibilit\u00e0 per un cambiamento reale e profondo”.<\/p>\n

GLA
\nProPositivo
\n“Diffondiamo idee, non problemi” Turismo e agricoltura, Turismo e agricoltura, Turismo e agricoltura, Turismo e agricoltura, Turismo e agricoltura, Turismo e agricoltura<\/span>
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