locandina resilienza 2020

Dalla fase 1 della Resistenza, alla fase 2 della Resilienza

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In Sardegna l’associazione ProPositivo ha lanciato la sesta edizione del Festival della Resilienza. Partendo dal concetto di alveare (casiddu in sardo), come metafora di una comunità unita, solidale e laboriosa, l’edizione 2020 punta a stimolare e supportare i territori del centro dell’isola nell’attivazione di processi partecipativi multidisciplinari per progetti di sviluppo sostenibili, intelligenti e inclusivi.

Dopo due mesi dall’esplosione dell’epidemia di Covid19, il 23 Aprile il Consiglio europeo ha raggiunto l’accordo sul potenziamento degli strumenti a disposizione dei governi nazionali per avviare la fase 2 e affrontare le enormi conseguenze della pandemia. In particolare è stata prevista l’istituzione del Recovery Fund per imprese e cittadini, in aggiunta al fondo SURE volto alla disoccupazione e al MES per gli investimenti in sanità. 

Tale accordo, al netto delle posizioni propagandistiche, rappresenta un tassello fondamentale per dare solidità economica al rilancio dei paesi Ue. Nel caso dell’Italia però, la disponibilità di tali risorse costituisce un elemento necessario ma di sicuro non sufficiente per garantire la ripartenza.

Nel corso degli ultimi 30 anni infatti lo Stato, le Regioni e gli enti territoriali sono stati spesso incapaci di gestire ingenti capitali europei. Lacuna emersa anche nell’ultima programmazione 2014-20, finanziata con quasi 75 miliardi, più di un quarto sono stati spesi. Nonostante la farraginosità burocratica di Bruxelles, emergono chiaramente le fragilità dei progetti di sviluppo locale, in molti casi manchevoli di una regia chiara, di dati attendibili e di reti pubblico-private collaborative.

Mentre quindi il governo cerca di capire come affrontare l’emergenza, dopo oltre 27mila vittime e una stima di calo del PIL del 9%, il nostro futuro dipenderà in larga parte dal rafforzamento organizzativo e progettuale dei sistemi territoriali. Per diverse aree del Paese e in particolare quelle più interne e marginali, la transizione dalla fase 1 della resistenza al virus verso la fase 2 della resilienza – in cui adattarsi, riorganizzarsi e trasformarsi – rappresenterà un passaggio cruciale per trovare un nuovo equilibrio nel mondo post-Covid.

In risposta a tale esigenza, numerose realtà stanno nascendo o si stanno attivando. Tra queste, in Sardegna si trova l’associazione ProPositivo che, nella giornata della Liberazione, ha lanciato la sesta edizione del Festival della Resilienza. Nato nel 2015 per promuovere e mettere in connessione realtà virtuose con territori in difficoltà, in sei anni il Festival è cresciuto da un evento di cinque giorni nella zona di Macomer (Nu) ad una programmazione pluristagionale (estate-autunno) con epicentro nel centro Sardegna e sinergie dentro e fuori l’isola, tra scuole di alta formazione, residenze artistiche, riqualificazione urbana e decine di eventi culturali, rassegne e laboratori creativi e professionali.

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