FoodSharing & Un Anno Contro lo Spreco – Due risorse per una società in scadenza

PropositiveConsapevolezza, Economia Leave a Comment

Ogni anno un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, mentre è lampante la necessità di aumentare la produzione di alimenti almeno del 70%  per nutrire una popolazione che conterà 9 miliardi nel 2050. Si parla di un terribile per quanto evidente paradosso globale che affligge la società odierna. “Se si potessero recuperare tutte le perdite e gli scarti, si potrebbe dare da mangiare, per un anno intero, a metà dell’attuale popolazione mondiale: 3,5 miliardi di persone. La cosa è tanto più incomprensibile quanto più aumenta l’impoverimento globale a causa della crisi economica (secondo la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo, negli ultimi 40 anni il numero dei paesi poveri è raddoppiato: da 25 nel 1971 a 50 nel 2011), e tanto più aumentano le persone denutrite (1 miliardo, secondo la FAO) e la produzione di rifiuti urbani (502 Kg a persona nell’UE-27)”. I paesi in via di sviluppo sprecano prevalentemente per via delle scarse condizioni di conservazione, quelli sviluppati invece per via degli eccessi dovuti al loro stile di vita spropositato. (Fonte: Repubblica). Vi vorremo parlare quindi di due iniziative pratiche ed estremamente propositive promosse negli ultimi anni contro gli effetti di un consumismo per questi versi devastante:

Nel Nord Europa fuori da alcuni supermercati è possibile trovare dei cassonetti di cibo in scadenza ancora in buone condizioni che le persone possono recuperare gratuitamente. In altri paesi, come per esempio in Italia questo cibo viene recuperato dalle Caritas o da altri enti umanitari, mentre in Grecia per rimediare alla crisi economica e rilanciare i consumi ora è possibile vendere persino cibi scaduti. In Cina e in altri paesi asiatici la data di scadenza addirittura non esiste. In Germania nasce invece Foodsharing, il nuovo social network dove ogni giorno centinaia di cittadini tedeschi si scambiano cestini di cibo destinati al macero. L’iniziativa è nata il 12 dicembre nella piccola città di Colonia per l’ingegno di Valentin Thurn e Stefan Kreutzberger, e in poco tempo si è sparsa a macchia d’olio in tutta la Germania. A breve lo sarà anche in Svizzera, in Austria, e nel corso dell’anno in altri paesi europei. L’iniziativa, sviluppata via web, è rivolta non solo ai privati ma anche a rivenditori, ristoratori e produttori, purché tutto ciò che si scambia sia in buone condizioni. Per ogni offerta viene indicata la città d’origine, la quantità, la tipologia e la data del possibile ritiro.

“Nato nel 1998 come spin off universitario (in questo caso una S.r.l fondata e gestita da professori e ricercatori della Facoltà di Agraria di Bologna), Un Anno Contro lo Spreco è invece una valida campagna europea di sensibilizzazione che si pone come fine quello dimezzare le perdite alimentari entro il 2025. Il 2010 è stato l’anno dedicato allo studio degli sprechi alimentari; il 2011 di quelli idrici e il 2012 di quelli energetici. Il progetto ha già ottenuto un importante traguardo: aver portato il Parlamento Europeo a richiedere e a ottenere, lo scorso 19 gennaio a Strasburgo, l’istituzione del 2014, l’Anno Europeo Contro gli Sprechi Alimentari, come strumento di informazione per sensibilizzare i cittadini europei. Attraverso la Carta a Spreco Zero e con un preciso decalogo elaborato dai professori dell’Università di Bologna,  LMM s’impegna a recuperare gli scarti che potrebbero dare da mangiare a metà della popolazione mondiale”. “La Carta impegna i sindaci a sostenere tutte le iniziative che recuperano, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la filiera agroalimentare per redistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo; e ad istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia. In questo modo Carta Spreco Zero permette di attuare concretamente  le indicazioni contenute nella Risoluzione del Parlamento europeo approvata lo scorso anno. In Italia hanno già aderito a questa iniziativa oltre 1000 Comuni, fra i quali Milano, Torino, Bologna, Venezia, Trieste e i 64 Comuni virtuosi”. Tutti gli altri cosa aspettano?

spreco alimentare spreco alimentare spreco spreco spreco spreco spreco spreco
GLA , GP
ProPositivo
“Diffondiamo idee, non problemi”

share save 171 16 Chi siamo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.